Il Signore consola il suo popolo e ha pietà dei suoi afflitti (Isaia 49,13b)

Esultate, cieli, e tu, terra, festeggia! Prorompete in grida di gioia,
monti, poiché il Signore consola il suo popolo e ha pietà dei suoi
afflitti. (Isaia, 49,13)

Davanti a noi troviamo tre giorni particolari dell’anno liturgico: A novembre con il Buß- und Bettag (Giorno di penitenza e preghiera), la Giornata di memoria dei caduti in guerra e la Domenica dell’Eternità.


Pensiamo intensamente ai nostri cari defunti ma anche alla morte e la resurrezione. Questa è una caratteristica della fine dell’anno liturgico. L’autunno è arrivato e porta con sé il cielo grigio e spesso delle nuvole oscure e piogge minacciose. Porta, però, anche le foglie colorate e qualche raggio di sole. Il tempo meteorologico corrisponde allo stato d’animo di lutto, commemorazione e la presa di coscienza di quello che conta davvero a cospetto della fine.

Con le domeniche d’Avvento incomincia poi a dicembre il periodo dell’attesa. L’attesa del Natale – l’inizio del nuovo anno liturgico. Le luci illuminano l’oscurità prolungata delle giornate sempre più brevi. In questo mese prendo le candele e le distribuisco in tutta la casa. La luce delle candele non è accecante come la luce artificiosa ma lo stesso mi fa vedere tutto. Irradia anche del calore, un’atmosfera accogliente e fa sì che ci stringiamo un po’ insieme.

Dio ha avuto pietà dei suoi. In tutti i nostri dolorosi ricordi Egli ci consola, Egli ci vuole consolare. Per questo dopo un novembre pesante entriamo a dicembre con gioia nel nuovo anno liturgico: Esultate, cieli, e tu, terra, festeggia!

Non vedo l’ora di incontrarvi tutti durante uno dei nostri tanti appuntamenti per rendere questo tempo ancora più speciale. Perché gioire insieme agli altri e preparare questo tempo, lodare, pregare e cantare insieme rende più gioiosi rispetto a farlo da soli.

Un novembre riflessivo e un Avvento piacevole Vi augura la Vostra
Pastora Kirsten Thiele