Il Signore è buono con quelli che sperano in lui, con chi lo cerca (Lamentazioni 3,25)

Le vacanze estive stanno per terminare. Sono passati i giorni del riposo e del rilassamento – magari lo sono stati. Sono bastati? Erano troppi?

Non c’è niente di più pesante da sopportare che una serie di buone giornate

Ci piace citare Goethe. Queste parole dimostrano che l’uomo si stanca del benessere perdendo il senso della gratitudine e della frugalità. Ma che cosa significa se sentiamo dire che Dio si mostra buono nei nostri confronti e ci regala delle giornate buone? La bontà è una caratteristica bella e consolante di Dio. Appare lì dove la nostra vita riesce. Quando ci sentiamo al nostro agio e siamo contenti. Ma questo non sembra sufficiente ed infatti: la frase sulla bontà di Dio la incontriamo nel bel mezzo delle lamentazioni di Geremia.

Il profeta aveva smarrito l’esperienza buona di Dio. Non la bontà ma l’ira, non la pace ma la tristezza e la miseria hanno plasmato i giorni della sua esistenza. Nelle lamentazioni il profeta sospira delle macerie del tempio di Gerusalemme. Lamenta l’infedeltà del popolo d’Israele davanti al suo Dio che ha portato come conseguenza il giudizio e la rovina.

Cercare e presupporre la bontà di Dio lì dove l’esatto contrario sembra di dominare la realtà? Sì, perché non è lo scopo delle lamentazioni di lasciare l’ultima parola alla preoccupazione. Davanti alla distruzione questi canti intendono restare sveglia la speranza in una rinnovata attenzione da parte di Dio. Soltanto in questo modo la vita resta in movimento.

Anche se il tempio di Gerusalemme oggi consiste ancora in macerie tuttavia il famoso Muro del Pianto è divenuto un simbolo della speranza e un segno per la fede nella forza e l’aiuto di Dio.

Nonostante l’abbandono e il mancato interesse, nonostante la lontananza dell’umanità da Dio, il ricordo dell’opera di Dio resta decisivo: Egli non si ferma al giudizio ma strappa i suoi figli dagli abissi. Non si ferma al lamento ma asciuga le lacrime dagli occhi loro.

Un piccolo aiuto per trovare la vita più sopportabile; un breve cenno a tutti coloro che si lamentano ancora e ancora intensamente e con tante parole di molte cose. Che trovano rapidamente e ampiamente un motivo per brontolare ma difficilmente e poco volentieri un motivo per ringraziare e lodare.

Forse grazie alle parole di Geremia ritroviamo un poco il ritorno. Di vedere la volontà di Dio di stare vicino agli uomini e quindi anche a noi. Di trovare – grazie a queste parole – la forza e l’impulso di chiedere nuovamente di Lui e di ascoltarlo.

Auguro a tutti una buona ripartenza dopo l’estate.

Il Vostro Pastore Holger Milkau