In rilievo

Giornata del Creato

La giornata del Creato, evento ecumenico in Campania, quest’anno si svolge sabato 23 settembre nella Oasi del WWF Bosco Camerine, Via Bosco Camerine Prima, Albanella (Sa)
“Tutta la creazione geme insieme ed è in travaglio” (Romani 8,23)

Vostra pastora Kirsten Thiele

 

31 ottobre – ricordo della Riforma

 

31 ottobre – giorno di memoria della Riforma

Solus Chistus – solo Cristo
Che cosa possiamo sapere di affidabile su Dio? Come possiamo essere corretti con Dio? Che cosa dà alla nostra vita il suo più alto significato e valore? La risposta è che l’uomo non ha modo di superare il proprio egocentrismo e di ascendere a Dio. Dio stesso si è fatto uomo in Gesù Cristo e ha vinto il peccato e la morte sulla croce, affinché tutti coloro che credono in lui possano essere salvati.

Sola gratia – Per sola grazia
Dio non giustifica l’uomo in base ai suoi eventuali meriti, ma perché lo ama e … la giustizia di Gesù Cristo senza pretendere nulla in cambio. Cosa può aggiungere l’uomo all’opera di salvezza di Dio? Niente! Può solo affidarsi a Gesù Cristo e lasciare che Dio lo prenda a servizio!

Sola fide – Per sola fede
La fede unisce il credente a Cristo e gli permette di partecipare al suo amore, alla sua giustizia e alla sua vita eterna. Il credente è libero: libero perché vive sotto la grazia di Dio e non più sotto la legge; libero perché non deve più dare senso e giustificazione alla sua esistenza e può quindi rivolgersi al prossimo. Al centro dell’etica luterana c’è l’osservanza del primo comandamento, che dice di amare Dio sopra ogni cosa e di obbedire alla sua volontà. Questo non significa vivere la propria vita secondo un elenco di regole, ma viverla alla luce dell’amore di Cristo e agire liberamente e responsabilmente nell’interesse del prossimo. Nella vita quotidiana, il cristiano, sia nella chiesa che nell’ambiente familiare e lavorativo, serve Dio e il prossimo, diventando così collaboratore di Dio nel mondo.

Sola scriptura – Dalla sola Scrittura
Lutero fonda la sua Riforma sulla Bibbia, che oppone all’autorità papale: la voce umana non può essere superiore alla Parola di Dio. Tuttavia, Lutero non nega che la Bibbia sia stata scritta da mani umane. La Bibbia non è semplicemente identica alla Parola del Dio vivente: la Bibbia testimonia la Parola di Dio, la proclama e la rende attuale: in questo modo, la Scrittura stessa diventa Parola di Dio. Al centro della Bibbia c’è il Vangelo di Gesù Cristo, che funge da chiave di lettura e la cui piena validità diventa evidente nella distinzione tra Legge e Vangelo.

Prossimi eventi

Ott
1
Dom
17:00 Gottesdienst Forio – Ischia
Gottesdienst Forio – Ischia
Ott 1@17:00–18:00
Gottesdienst Ischia, San Gaetano in Forio um 17.00 Uhr (Urlauberseelsorge, deutsch), Thomas Mangold
Ott
8
Dom
17:00 Gottesdienst Forio – Ischia
Gottesdienst Forio – Ischia
Ott 8@17:00–18:00
Gottesdienst Ischia, San Gaetano in Forio um 17.00 Uhr (Urlauberseelsorge, deutsch), Gregor Hohberg
Ott
15
Dom
17:00 Gottesdienst Forio – Ischia
Gottesdienst Forio – Ischia
Ott 15@17:00–18:00
Gottesdienst Ischia, San Gaetano in Forio um 17.00 Uhr (Urlauberseelsorge, deutsch), Gregor Hohberg
Ott
22
Dom
17:00 Gottesdienst Forio – Ischia
Gottesdienst Forio – Ischia
Ott 22@17:00–18:00
Gottesdienst Ischia, San Gaetano in Forio um 17.00 Uhr (Urlauberseelsorge, deutsch), Gregor Hohberg

Versetto dell’Anno – Jahreslosung 2023

Versetto dell’anno 2023
Tu sei un Dio che mi vede. (Gen.16,13)

Questo è il versetto di quest’anno. Oppure, una traduzione altrettanto valida – l’ebraico non è sempre univoco da tradurre – “Tu sei un Dio che si fa vedere.”
Un detto della schiava egiziana Agar, dopo aver dovuto fare da madre surrogata, ora incinta e fuggita nel deserto dalle persecuzioni della legittima moglie di Abramo, il padre di suo figlio.
Forse sperava che con questa gravidanza forzata sarebbe stata almeno vista in modo diverso, da Abramo e da Sara. Ma non era così, anzi, le veniva fatto sentire ancora di più che era solo una schiava. Alla fine, non ce la fa più e fugge nel deserto. Un luogo inospitale, il deserto, soprattutto per una donna incinta. Le possibilità di sopravvivenza erano verso zero. Deve essere stato terribile per lei se il deserto è ancora meglio della tenda di Abramo e Sara.
E lì nel deserto, presso un pozzo, ha l’incontro della sua vita: Dio stesso si presenta e le parla! Agar è la prima e unica donna nella Bibbia a cui Dio si mostra, una delle pochissime persone a cui Dio si mostra. E in questa manifestazione di Dio e della sua parola, lei sperimenta che finalmente qualcuno la guarda.
“Da dove vieni e dove vai?” è la domanda di Dio ad Agar. Non è una domanda superflua – naturalmente Dio “sa” tutto questo – ma è la domanda sull’origine e sulla destinazione.
È la domanda di chi guarda da vicino e si interessa. Non è indifferente da dove vengo, cosa mi ha formato e dove sto andando, quali sono i miei obiettivi nella vita. La domanda, il discorso di Dio è rivolto ad Agar, come persona, come donna, come essere indipendente. In quanto schiava, probabilmente non le sono mai state poste le domande della sua vita, a chi dovrebbe interessare l’origine o addirittura gli obiettivi e i desideri di una schiava?
Dio lo fa, a lui interessa.
È per questo che Agar dà il nome al Dio che ha incontrato nel deserto: “Tu sei un Dio che mi vede. Sicuramente ho guardato qui dietro a colui che mi ha guardato.”
Sì, Agar è la prima persona a dare un nome a Dio! Un nome meraviglioso – Dio è colui che guarda a me, così come sono fino in fondo, con vero interesse.
Sappiamo tutti quanto sia bello, quanto sia importante per la nostra crescita, che qualcuno mi guardi, mi noti. Con tutto ciò che mi rende me stesso, i lati positivi e quelli negativi.
Questo versetto annuale, il nome di Dio, ci accompagnerà quest’anno. Ci sono molte altre sfaccettature in questa storia di Agar, Abramo, Sara e Ismaele, il figlio che lei partorirà.
Ora, alle soglie del nuovo anno, auguro a voi che possiate sperimentare Dio come colui che ci guarda. Che ci lasciamo guardare da Dio, così come siamo.
Un anno 2023 buono e benedetto, pieno di sguardi speciali.
Vostra, Kirsten Thiele

Jahreslosung 2023
Du bist ein Gott, der mich sieht. (Gen.16,13)

So lautet die diesjährige Jahreslosung. Oder auch, eine ebenso gültige Übersetzung – das Hebräische ist nicht immer eindeutig zu übersetzen – „Du bist ein Gott, der sich zeigt.“
Ein Ausspruch der ägyptischen Sklavin Hagar, nachdem sie als Leihmutter fungieren musste, nun schwanger ist und vor den Nachstellungen der rechtmäßigen Ehefrau von Abraham, dem Vater ihres Kindes, in die Wüste geflohen war.
Vielleicht hatte sie gehofft, mit dieser Zwangsschwangerschaft nun wenigstens anders angesehen zu werden, von Abraham, von Sarah. Aber dies war nicht der Fall, im Gegenteil man ließ sie spüren, dass sie nur die Sklavin ist. Am Ende hält sie es nicht mehr aus und flieht in die Wüste. Ein unwirtlicher Ort, die Wüste, vor allem für eine schwangere Frau. Die Überlebenschancen standen gleich Null. Schlimm muss es ihr ergangen sein, wenn die Wüste immer noch besser ist als das Zelt von Abraham und Sarah.
Und dort in der Wüste, an einem Brunnen, hat sie die Begegnung ihres Lebens: Gott selber zeigt sich und redet zu ihr! Hagar ist die erste und einzige Frau in der Bibel, der sich Gott zeigt, eine der ganz wenigen Personen, denen sich Gott überhaupt zeigt. Und in diesem Sichtbarwerden Gottes, und seiner Ansprache, erlebt sie nun, dass jemand sie endlich ansieht.
„Wo kommst du her und wo gehst du hin?“, so lautet die Frage Gottes an Hagar. Es ist keine überflüssige Frage – natürlich „weiß“ Gott das ja alles – sondern es ist die Frage nach dem Ursprung und nach dem Ziel. Es ist die Frage dessen, der genau hinsieht und sich interessiert. Es ist nicht unwichtig, wo ich herkomme, was mich geprägt hat, und wo ich hingehe, was meine Ziele sind im Leben. Die Frage, Ansprache Gottes gilt Hagar, als Person, als Frau, als eigenständiges Wesen. Als Sklavin hat sie wohl noch nie die Fragen ihres Lebens gestellt bekommen, wer sollte sich für die Herkunft oder gar Ziele und Wünsche einer Sklavin auch interessieren?
Gott tut es .
Deshalb gibt Hagar dem Gott, dem sie in der Wüste begegnet ist, den Namen: „Du bist ein Gott, der mich sieht. Gewiss habe ich hier hinter dem hergesehen, der mich angesehen hat.“
Ja, Hagar ist die erste Person, die Gott einen Namen gibt! Einen wundervollen Namen – Gott ist der, der mich ansieht, also bin ins Innerste, mit wirklichem Interesse.
Wir alle wissen, wie gut das tut, wie wichtig das auch ist für unser Wachstum – dass jemand mich ansieht, mich wahrnimmt. Mit all dem, was mich ausmacht, den guten und den schlechten Seiten.
Diese Jahreslosung, der Name Gottes, wird uns in diesem Jahr begleiten, es gibt noch viele andere Facetten in dieser Geschichte um Hagar, Abraham, Sarah und Ismael, dem Sohn, den sie gebären wird.
Jetzt, an der Schwelle zum Neuen Jahr, wünsche ich Ihnen und euch, dass ihr Gott erfahren möget als den, der uns ansieht. Dass wir uns ansehen lassen von Gott, so wie wir sind.
Ein gutes, gesegnetes Jahr 2023 – voller besonderer Augen-Blicke.
Ihre/ eure Kirsten Thiele