Comunicazioni

Pfarrer Residenz auf Capri

PFARRER RESIDENZ AUF CAPRI

Was kann Kirche heute noch bieten, was ist Kirche? Wir versuchen uns dieser Frage neu zu stellen und uns auszuprobieren.

Die Evangelisch- Lutherische Gemeinde Neapel veranstaltet in diesen Sommer 2024 erstmal für drei Monate in der Deutschen Evangelischen Kirche an der Via Tragara auf Capri eine Pfarrer- Residenz, analog zur Künstler-Residenz. Für jeweils zwei Wochen kommen Pfarrer und Pfarrerinnen und halten so den ganzen Sommer über die Kirche für Passanten und Interessierte offen. Für Gespräche, Gebete, Gottesdienste und was auch immer.

Unser Projekt ist ein work in progress. Wir sind auf der Suche nach neuen Ideen. Wir glauben, dass dieser Ort viel Potential hat und möchten deshalb ausprobieren, was funktionieren könnte. Wir freuen uns über jeden, der bei diesem kleinen Abenteuer mitmachen will und vorbeikommt!

Die Insel Capri ist heute der Inbegriff von Luxus und Konsum. Für die evangelische Kirche als Gotteshaus interessiert sich anscheinend keiner mehr. Oder hat diese Kirche gerade hier und gerade heute viel zu bieten? Wir glauben, dass dieser einmalige Ort mit einer interessanten Geschichte, ein romantisches Kleinod inmitten üppiger Mittelmeervegetation, eine ganz besondere Atmosphäre und große spirituelle Kraft hat:

Eine Oase der Ruhe und Stille
Eine Pause vom Konsum
Ein Ort um Gott zuzuhören
Ein Ort um mit Gott zu reden
Ein Ort wo ich nichts muss

 Wir freuen uns auf Ihren Besuch! 

Zeitraum:       von Sonntag, den 30. Juni bis Sonntag, den 6. Oktober 2024

Täglich geöffnet

Gottesdienst: jeden Sonntag um 10.30

Jeden Mittwoch um 18.00 Abendgebet

Sprache:         Deutsch, Englisch, Italienisch (je nachdem)

Bei Interesse bitte beim Pfarrbuero melden: napoli@chiesaluterana.it

link zur Instagram Seite https://www.instagram.com/chiesaevangelicaluterana_capri/

31 ottobre – ricordo della Riforma

 

31 ottobre – giorno di memoria della Riforma

Solus Chistus – solo Cristo
Che cosa possiamo sapere di affidabile su Dio? Come possiamo essere corretti con Dio? Che cosa dà alla nostra vita il suo più alto significato e valore? La risposta è che l’uomo non ha modo di superare il proprio egocentrismo e di ascendere a Dio. Dio stesso si è fatto uomo in Gesù Cristo e ha vinto il peccato e la morte sulla croce, affinché tutti coloro che credono in lui possano essere salvati.

Sola gratia – Per sola grazia
Dio non giustifica l’uomo in base ai suoi eventuali meriti, ma perché lo ama e … la giustizia di Gesù Cristo senza pretendere nulla in cambio. Cosa può aggiungere l’uomo all’opera di salvezza di Dio? Niente! Può solo affidarsi a Gesù Cristo e lasciare che Dio lo prenda a servizio!

Sola fide – Per sola fede
La fede unisce il credente a Cristo e gli permette di partecipare al suo amore, alla sua giustizia e alla sua vita eterna. Il credente è libero: libero perché vive sotto la grazia di Dio e non più sotto la legge; libero perché non deve più dare senso e giustificazione alla sua esistenza e può quindi rivolgersi al prossimo. Al centro dell’etica luterana c’è l’osservanza del primo comandamento, che dice di amare Dio sopra ogni cosa e di obbedire alla sua volontà. Questo non significa vivere la propria vita secondo un elenco di regole, ma viverla alla luce dell’amore di Cristo e agire liberamente e responsabilmente nell’interesse del prossimo. Nella vita quotidiana, il cristiano, sia nella chiesa che nell’ambiente familiare e lavorativo, serve Dio e il prossimo, diventando così collaboratore di Dio nel mondo.

Sola scriptura – Dalla sola Scrittura
Lutero fonda la sua Riforma sulla Bibbia, che oppone all’autorità papale: la voce umana non può essere superiore alla Parola di Dio. Tuttavia, Lutero non nega che la Bibbia sia stata scritta da mani umane. La Bibbia non è semplicemente identica alla Parola del Dio vivente: la Bibbia testimonia la Parola di Dio, la proclama e la rende attuale: in questo modo, la Scrittura stessa diventa Parola di Dio. Al centro della Bibbia c’è il Vangelo di Gesù Cristo, che funge da chiave di lettura e la cui piena validità diventa evidente nella distinzione tra Legge e Vangelo.

Nuovo calendario Settembre-Dicembre 2020

Abbiamo pubblicato il nuovo calendario a partire da settembre.
Tutti i culti e gli incontri sono però sempre da verificare qui online, o chiedendo alla pastora al numero: 348-7765612, perché nella ancora attuale crisi del Covid-19 non possiamo garantire che si possano veramente svolgere.

È possibile scaricare qui la nuova circolare

serata conviviale a tema nel giardino

Venerdì 20 settembre ore 18.30 nel giardino della comunità (Via Pontano 1)

Serata tematica e conviviale (tutti portano cibo da condividere dopo il dibattito)
Tema: “La digitalizzazione in chiesa e società in confronto tra le generazioni”
Fede – Speranza – Smartphone:
come possiamo congiungere la realtà sempre più diffusa di prendere decisioni attraverso algoritmi (I Big Data) con la libertà personale di ciascuno?

In Germania il dibattito sulla cosiddetta digitalizzazione è molto più avanti, soprattutto nei ultimi mesi. La vita quotidiana, sociale, politica e pure nel ambito della sanità è già nelle mani dei nuovi media, e la chiesa deve prendere posizione. Ma che voce ha la chiesa in merito? Non è la prima volta che la domanda si pone, già la Riforma non era pensabile senza i allora nuovi media (la stampa a caratteri mobili). Un numero recente della nostra rivista “Insieme” era dedicato a questo tema.
E poi esistono diversi pregiudizi attraverso le generazioni – “i giovani di oggi stanno sempre al computer e allo smartphone” / “i vecchi non sanno niente e sono indietro”, il dibattito voglia coinvolgere tutte le generazioni in confronto aperto su questa tematica.
La pastora presenta un riassunto del attuale dibattito in chiesa e società, poi tempo libero per altre riflessioni e dibattito. Come sempre i nostro incontri sono aperti a tutti e tutte che vogliono partecipare, portate volentieri amici!
Dopo il dibattito ci sediamo tutti intorno al tavolo per cenare insieme, una cena condivisa dove ognuno/a porta qualcosa di buono da mangiare insieme, nella splendida cornice del giardino di Villa Casalta.

 

Pronti a fare la nostra parte

Articolo di Gian Mario Gillio
Originale all’indirizzo riforma.it

Roma (NEV/Riforma.it), 7 gennaio 2019 – “Abbiamo affrontato i colloqui con l’equipaggio e le persone a bordo della Sea Watch con gratitudine, gioia, imbarazzo, anche tanta tristezza”, così ha detto la vicepresidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) Christiane Groeben, raggiunta telefonicamente a Malta al termine dell’incontro con le persone ancora a bordo della Sea Watch 3.  Due imbarcazioni sono partite da Malta nell’ambito dell’Alleanza United4Med a sostegno della nave che ormai da molti giorni attende l’assegnazione di un porto sicuro per le 32 persone, donne, uomini e bambini, salvate nel Mediterraneo centrale il 22 dicembre scorso. Groeben è salita a bordo della Sea Watch 3 nella mattinata del 4 dicembre insieme a una delegazione di parlamentari europei tedeschi, di giornalisti internazionali e di attivisti della società civile.

“La FCEI – prosegue – ha recentemente siglato un accordo di partenariato con Sea Watch per dare concretezza alle sue attività umanitarie. Non eravamo sicuri di riuscire a incontrare le persone a bordo. Le loro condizioni di salute e psicologiche e l’affaticamento per l’estenuante navigazione non garantivano la possibilità di poter parlare con loro. La nostra visita quel giorno era condizionata anche dall’imminente cambio d’equipaggio: gli ospiti dovevano essere avvisati, sostenuti psicologicamente per l’allontanamento del personale amico e per il fatto che la discesa dalla nave era una condizione a loro negata”.

Malgrado le difficoltà l’incontro è poi avvenuto?

Hanno deciso di farlo. In quel momento loro si trovavano a poppa e noi in coperta. La delegazione – oltre alla mia rappresentanza come Federazione delle chiese evangeliche in Italia – era composta da cinque membri del Parlamento tedesco di diversi schieramenti politici e da un membro del Parlamento europeo. C’erano anche giornalisti e troupe televisive. Non è stato facile rispondere alle loro domande non potendo dare risposte certe, sia sul futuro sia su quando sarebbe finito il loro peregrinare, sul perché nessun paese civile e democratico volesse accoglierli dando loro un porto sicuro.

Tra le storie ascoltate ne ricorda una in particolare?

Quella di un ragazzo sedicenne, partito dalla Guinea e sedicesimo figlio della quarta moglie del padre, che per via della povertà e dei pochi mezzi di sostentamento a disposizione ha deciso di fuggire dal suo paese con la speranza di poter trovare condizioni di vita migliori e per poter aiutare la sua famiglia. Al di là dei singoli racconti le persone incontrate mostravano serenità e molta gratitudine verso l’equipaggio che ha fatto un ottimo lavoro di accompagnamento medico e psicologico soprattutto ai bambini spaesati dalla lunga permanenza in nave e per la presenza delle navi di sostegno, viste inizialmente come minacce per possibili rimpatri.

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