Molti dicono: Chi ci farà vedere il bene?
O Signore, fa’ risplendere su di noi la luce del tuo volto! (Salmo 4,7)
Molti dicono: “Chi ci farà vedere il bene?”
Sembra quasi un’intestazione per l’anno 2021, con tutto quello che abbiamo alle spalle e l’insicurezza che abbiamo davanti a noi. E quel versetto veniva scelto molto prima della pandemia.
In modo un po’ diverso le domande oggi saranno: Chi ci aiuta nella pandemia? Chi fa qualcosa contro i danni economici e sociali che il virus ha causato? Chi ci guida in modo sensato fuori da tutte le restrizioni? A chi possiamo fare affidamento?
Il Salmista nella sua risposta indica lontano da se stesso e la miseria visibile verso un aiutante invisibile, quando prega, subito dopo quel che “molti dicono”:
“Signore, fa’ risplendere su di noi la luce del tuo volto!”
Lui stesso ha vissuto l’esperienza che Dio ascolta e aiuta, e questo lo incoraggia di continuare a pregare per l’aiuto e la misericordia di Dio:
“Quando ti invoco, rispondimi, Dio della mia giustizia, tu, che mi consoli nella mia angoscia! Quando con fatica solo potevo respirare, tu mi hai guidato nella libertà.
Allora abbi anche adesso misericordia di me,
ascoltami quando ti invoco, ascolta la mia preghiera!
Riconoscete che il Signore guida i suoi santi in modo miracoloso.” (V.2+4)
Da questa esperienza e certezza brilla il versetto di questo mese:
“O Signore, fa’ risplendere su di noi la luce del tuo volto!” (V.7)
Questo ci ricorda la benedizione aaronitica che ascoltiamo alla fine di ogni nostro culto, si, il volto di Dio splende su di noi!
Che cosa può significare, molto concretamente, in un tempo in cui c’è molto poco che splende sull’umanità?
La luce del volto di Dio è apparsa in Gesù, è diventata tangibile, e da allora brilla in questo mondo, se noi lo vediamo o meno. Gesù ha indicato se stesso come luce del mondo. Ma non solo questo, ha indicato anche noi come luce del mondo:
“Voi siete la luce del mondo.” (Matteo 5,14)
E questo è da allora il nostro compito, il nostro mandato: Come consolati, consolare gli altri. Come “illuminati” sotto il volto di Dio, essere luce per coloro che dimorano nelle tenebre. Come coloro a cui è stata fatta misericordia, essere misericordiosi, ogni giorno di nuovo. Come giustificati, alzarsi per la giustizia.
Come persone liberate possiamo incoraggiarci a vicenda di non venire meno nella solidarietà e nel sostegno per coloro che hanno un grande peso da portare.
Un compito molto grande, che per fortuna non possiamo e non dobbiamo compiere soltanto con le nostre forze. Perché Dio fa’ risplendere il suo volto su di noi, da quello traiamo la forza e la luce per tramandare agli altri.
Così possiamo anche noi, come il Salmista, dire alla fine della giornata:
“In pace mi corico e dormo in pace,
perché tu solo, Signore, mi fai abitare al sicuro.” (V.9)
In questo senso un buon inizio nell’Anno Nuovo, che giace davanti a noi tutto fresco – non solo con le sue sfide, ma anche con tutte le sue possibilità. Sta a noi che cosa ne facciamo – in libertà e responsabilità e con misericordia.
Affinché abiteremo al sicuro – e gli altri con noi.
Un benedetto Anno Nuovo – la vostra pastora Kirsten Thiele
Augurio di benedizione (Tina Willms)
Ti auguro
che le tue strade conducono
sempre di nuovo verso il centro.
A volte la vita sembra confusa,
come se si camminasse in un labirinto,
perdendosi senza speranza.
Allora non fermarti,
fai un passo dopo l’altro,
sii sicuro:
Anche le deviazioni non sono invano.
E Lui,
che tu non vedi,
è più vicino di quanto tu pensi
e monta sopra il cammino
la Sua benedizione.